Washington, Bruxelles, Parigi... " Perché tutti vogliono vietare TikTok? Adoro questa app!" mi ha chiesto di recente una giovane donna durante un dibattito.
Per rispondere a questa legittima domanda generazionale, ho innanzitutto ricordato le parole della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: "Abbiamo bisogno di tecnologie che riflettano i nostri valori e i nostri standard".
In secondo luogo, dopo diversi anni di coinvolgimento nelle questioni digitali, posso affermare che, mentre nell'Europa dell'Est lottiamo duramente per proteggere i nostri valori, su Internet non possiamo permettere che piattaforme come TikTok elaborino milioni di informazioni e utilizzino i dati personali dei cittadini europei per scopi talvolta dubbi.
In qualità di membro della Commissione speciale del Parlamento europeo sulle interferenze straniere nei processi democratici dell'Unione europea, mi interrogo sulle possibili interferenze cinesi che potrebbero avvenire tramite questa applicazione. È fondamentale approfondire la questione, soprattutto se sappiamo che questa giovane piattaforma vanta già 1,7 miliardi di utenti attivi
Pertanto, facendo riferimento al filosofo Michel Serres il quale ha affermato che "il potere delle reti digitali risiede nella loro capacità di connettere individui e gruppi al di là delle barriere geografiche", noi politici dobbiamo, per far fronte a questo potere, assumerci la nostra responsabilità e garantire che queste connessioni siano utilizzate in modo etico e responsabile.
Ma non ci si può sbagliare... Sebbene possano esserci legittime preoccupazioni sulla potenziale influenza del governo cinese su questa piattaforma, non sto dicendo che TikTok sia il cavallo di Troia della Cina nel mondo occidentale. Questa applicazione non è più mirata di qualsiasi altra, ma come politico sostengo che abbiamo il dovere di accettare o rifiutare tutte le applicazioni mobili sospettate di rappresentare una minaccia per la sicurezza dei nostri Paesi e delle nostre democrazie. La nostra sovranità digitale europea è direttamente in gioco.
Dobbiamo essere lucidi, didattici e chiari con i nostri cittadini e spiegare loro che in un mondo multipolarizzato, dove le interferenze e le manipolazioni stanno purtroppo diventando abituali, il potere delle piattaforme dei social media come TikTok non può e, soprattutto, non deve essere sottovalutato.
Dobbiamo avvertirli che i video condivisi di gatti e di altri su questa piattaforma potrebbero nascondere, nell'ombra cinese, un software che mette a rischio la sicurezza dei nostri Stati.
E anche se, per il momento, mancano dati concreti sugli usi che potrebbero essere considerati dannosi e clandestini di TikTok, è chiaro che l'applicazione ha già al suo attivo alcuni scandali, uno dei più recenti dei quali ha messo in evidenza il fatto che, contrariamente a quanto dichiarato, dipendenti cinesi hanno avuto accesso ai dati di utenti internet americani ed europei.
Alla luce degli attuali movimenti geopolitici, dobbiamo avvertire i nostri concittadini che TikTok potrebbe essere utilizzato anche per lo spionaggio industriale o per influenzarli. Il pubblico deve sapere che gli algoritmi utilizzati in Occidente spingono contenuti piuttosto narcisistici, mentre la versione cinese offre video pensati per unire l'individuo al servizio della collettività.
Noi, come funzionari eletti, dobbiamo essere consapevoli delle implicazioni di TikTok e della sua capacità di influenzare il nostro mondo. Dobbiamo agire per proteggere la sicurezza e la privacy dei nostri cittadini, per prepararli a una guerra cognitiva che ha il solo scopo di minarli intellettualmente. Non possiamo permettere che forze esterne ci influenzino o compromettano i nostri valori fondamentali. Come disse Theodore Roosevelt, "Il coraggio non è l'assenza di paura, ma la capacità di affrontarla".
Dobbiamo essere coraggiosi. Il nostro futuro, con i suoi valori e le sue norme che sono l'essenza dell'Unione europea, dipende dal nostro incrollabile desiderio di proteggere noi stessi e i nostri figli dalle interferenze.
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