I Democratici europei hanno organizzato a Sofia una conferenza di due giorni sul tema "Balcani: Il futuro dell'Europa". La conferenza, moderata da Frederic Petit, si è concentrata sulla creazione di un modello democratico europeo nei Balcani, soprattutto alla luce della complessa situazione della guerra in Ucraina. Tra i partecipanti: rappresentanti di Romania, Croazia, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Grecia, Moldavia, Italia, Francia e Bulgaria.
La conferenza è stata lanciata da Sandro Gozi, segretario generale del PDE e da Kiril Petkov, ex primo ministro bulgaro e attuale co-leader di We Continue the Change - PP. Sandro Gozi ha delineato innanzitutto il contesto politico dell'incontro, ricordando ai partecipanti che il destino dei Balcani e dell'Europa sono intrecciati. Ha affermato: "In questo forum non parleremo di Balcani ed Europa perché siamo al centro dell'Europa e credo che molto presto l'UE sarà estesa a tutta la regione". Ha poi spiegato che il forum costituisce un tentativo per contribuire al rafforzamento della democrazia e ha sottolineato che la promozione della democrazia è al centro del progetto politico che i democratici hanno sempre difeso. I Paesi balcanici che sono già Stati membri dell'Unione europea ricoprono una particolare responsabilità per quanto riguarda il processo di adesione e la creazione di un precedente per altri Paesi in vista di un futuro ingresso.
Ha sottolineato che lottare per la democrazia nell'UE e nel mondo significa difendere i valori democratici e sradicare l'autocrazia facendo leva sulla diversità. Per Sandro Gozi, difendere la democrazia significa anche combattere la corruzione, lottare per i diritti fondamentali e per il diritto di ogni persona di determinare il proprio destino.
Sandro Gozi ha poi discusso sull'influenza dell'UE a livello internazionale. Ha sottolineato che nei Balcani è in atto una forte competizione politica tra l'influenza dell'UE, da un lato, e quella della Russia, Cina e Turchia, dall'altro. Sandro Gozi ha ribadito la necessità che l'UE vinca questa competizione insieme ai Paesi balcanici. Ha dichiarato che la questione delle riforme nel processo di adesione e la riunificazione dell'Europa come comunità richiedono anche un chiaro impegno per le riforme da parte dei Paesi balcanici. Ha commentato: "Siamo in un nuovo secolo, una nuova era, e abbiamo bisogno dell'emergere di una nuova Europa, di una nuova politica in materia di difesa, migrazione, istruzione, ambiente, ecc”.
Ha poi deplorato il fatto che in alcuni Paesi si verifichino ancora violazioni dei diritti fondamentali e si lotti per far rispettare i valori europei. Ha aggiunto "se questi diritti e valori non vengono rispettati, ci disintegreremo come Unione", sottolineando che rispettare i valori della democrazia significa essere attivi su tutti i fronti come europei. Il rispetto dei valori democratici e la comprensione del ruolo della democrazia sono una parte importante della soluzione ai problemi in corso nei Balcani. Ha poi ricordato che il PDE è forse l'unico partito politico che pone i valori democratici al primo posto nel processo di integrazione.
Frédéric Petit, deputato francese che rappresenta i francesi residenti all'estero e Vicesegretario Generale del PDE, ha dichiarato di sentirsi fortemente impegnato nella regione balcanica, che considera il futuro della democrazia in Europa e il futuro dell'Unione Europea. Secondo Petit, la priorità dovrebbe essere il futuro di questa regione, non il suo passato. Ha spiegato che la situazione dei Balcani è simile a quella che Francia e Germania hanno dovuto affrontare dopo la Seconda guerra mondiale. A quel tempo, i due Paesi riuscirono a fondare le loro relazioni su valori comuni per evitare un altro conflitto. “Quando parliamo di una visione per il 2050 dei Balcani, parliamo di tutti gli 11 Paesi, non solo dei 6 che non fanno ancora parte dell'Unione", ha spiegato Petit. Secondo il deputato, tutti questi Paesi hanno questioni comuni da affrontare, con solo lievi differenze, e si trovano in fasi diverse del loro processo di adesione. Ha affermato che: “La democrazia nei Balcani è molto importante. Insieme possiamo fare di più e il PDE vuole intraprendere questa sfida di promuovere la democrazia nell'Unione europea". Ha poi aggiunto che in questo processo, le istituzioni devono essere avvicinate ai cittadini e fare maggiore affidamento sulle reti di impegno civico.
Substantial and honest exchange on the European future of the Balkans in Sofia organised by the @PDE_EDP Leadership is indeed often about facing problems head on! And at the moment, there are plenty: lack of merit, lack of consensus, lack of reforms, keeping accession hostage … pic.twitter.com/GEpslmqIC4
— Nikola Dimitrov (@Dimitrov_Nikola) February 23, 2023
"Dans les Balkans se joue un nouveau défi géopolitique. La Russie n'a aucun intérêt à nous permettre une stabilisation des #Balkans. Par contre, il y a eu des signaux positifs avec le travail de @EmmanuelMacron et @KirilPetkov"
— European Democrats (@PDE_EDP) February 26, 2023
De Sofia 🇧🇬, @sandrogozi sur @BloombergTVBG pic.twitter.com/bspN1sXK2P
C’est parti ! Nous lançons notre événement « Balkans : le futur de l’Europe » à Sofia 🇧🇬 avec des parlementaires et représentants des sociétés civiles. @PDE_EDP
— Frédéric Petit 🇺🇦 (@fpetitAN) February 23, 2023
2 jours de débats sur les grands enjeux et défis communs de tous les pays des Balkans à horizon 2050. #Balkans2050 pic.twitter.com/yVmGbVaUP6
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